1970. Avevo quattro anni.
Mio padre si esibiva con l’orchestra sul Liner Michelangelo. Volevo essere come lui, così salii sul palco. Suonai, cantai.
Fu un colpo di fulmine tra me e la musica.
Continuai a suonare a casa, sui dischi live registrati dalla sua orchestra. Mi immersi nelle hit dell’epoca con la dedizione di un bambino che scopre il suo gioco preferito. Seguivo le orme di mio padre.
Poi del groove di Steve Gadd in Guilty. Di Claudio Mastracci con Sergio Caputo.
Fu così che la musica mi rapì e non mi lasciò più. Iniziai con le orchestre da ballo, poi provai a studiare jazz, ma capii in fretta che la mia strada era il pop rock. Ho avuto l’onore di suonare con grandi artisti del panorama musicale italiano. Spero di continuare a lungo a dedicarmi alla musica.